Perchè accade? quali effetti produce e come rimediare: Terapie e soluzioni.

Le principali funzioni dei nostri denti sono quella masticatoria, quella fonatoria (cioè aiutarci ad articolare le parole) ed estetica (avere un bel sorriso è un requisito fondamentale per un bel volto), ma quante volte abbiamo utilizzato i nostri denti per esprimere sentimenti di stress o di intensa felicità digrignandoli o serrandoli?

Molti di noi infatti avranno notato che in concomitanza di un estremo sforzo fisico, o di una forte concentrazione, ma talvolta anche durante il sonno tendono a stringere forte tra di loro le due arcate dentarie, in alcuni casi strofinandole anche fortemente tra loro. Questo fenomeno viene chiamato in gergo tecnico bruxismo o anche parafunzione, appunto per indicare questo insieme di comportamenti che non rientrano nelle “funzioni ordinarie” dei nostri denti. Proprio perché mentre serriamo o digrignamo i denti li sottoponiamo ad uno stimolo per il quale la natura non li ha concepiti, le parafunzioni danneggiano gravemente la nostra occlusione, e in casi estremi rendere difficile anche una riabilitazione occlusale.

Quali sono le cause?

Per poterne analizzare le cause bisogna sapere che esistono due tipologie di parafunzioni:

– Il bruxismo consapevole,

– Il bruxismo inconscio, che si manifesta soprattutto durante il sonno.
Nel primo caso il soggetto che digrigna, serra o strofina i denti lo fa durante il giorno o comunque nelle ore in cui è sveglio, in maniera più o meno consapevole. Al punto tale che prima di ricevere una diagnosi una gran parte di questi pazienti dice di non aver mai fatto caso a questo comportamento. Solitamente le cause di questo tipo di bruxismo sono:
-ansia
-stress
-rabbia
-frustrazione
-profonda concentrazione.

Nel secondo caso il paziente stringe i denti durante le ore notturne o comunque durante il sonno e lo fa in maniera del tutto inconsapevole. Molto spesso i pazienti non lo sanno o vengono informati da chi dorme accanto a loro o possono risvegliarsi a causa di questo stesso comportamento. Le cause che generano il Bruxismo inconscio sono:
-disturbi del sonno
-stress.
Esistono inoltre dei fattori di rischio, ovvero delle condizioni che possono aggravare o far insorgere questo disturbo, e tra questi ci sono:

  • Età, il bruxismo è molto diffuso in età infantile al punto tale da essere considerato fisiologico in dentatura mista.
  • Personalità, un carattere competitivo, iperattivo o aggressivo può frequentemente associarsi a questo comportamento
  • Terapie farmacologiche o assunzione di altre sostanze, l’assunzione di antidepressivi, droghe, il consumo eccessivo di caffè o di nicotina può scatenare bruxismo.
  • Familiarità per il bruxismo, se ci sono in famiglia altre persone che soffrono di bruxismo notturno di solito si può avere una certa predisposizione a sviluppare lo stesso comportamento
  • Disturbi occlusali, come restauri o protesi incongrue o malocclusioni possono incrementare o scatenare il bruxismo
  • Altre patologie fisiche o psicologiche, come morbo di Parkinson, epilessia, reflusso gastroesofageo, paure notturne, etc. possono scatenare il bruxismo.

Quali sono le conseguenze?

Purtroppo queste parafunzioni mettono sotto stress il nostro sistema masticatorio, inteso non solo come denti, ma anche come muscoli, mucose ed articolazioni. I principali sintomi sono:
– Denti incrinati, appiattiti, fratturati, mancanti,
– Assottigliamento dello smalto che facendo intravedere la dentina conferisce al dente un colore più scuro
– Ipersensibilità dentaria, dovuta all’usura dei tessuti duri del denti
– Pesantezza o serramento dei muscoli masticatori, con conseguente incapacità di aprire totalmente la bocca
– Pesantezza o dolore alla mandibola, alla faccia o al collo
– Dolori alle orecchie
– Dolore alla testa che si localizza alle tempie
– Mordicchiamenti delle guance
– Risvegli notturni del soggetto stesso o del partner a causa del rumore generato dallo strofinamento dei denti

Come rimediare?

Ovviamente una volta effettuata la diagnosi di Bruxismo conscio o inconscio è possibile agire sulle cause che possono averne determinato l’insorgenza. Se la parafunzione non è grave ovvero non ha determinato danni importanti, non è necessario alcun tipo di trattamento, ma nel caso siano già presenti danni dentari o dolori muscolari o articolari è meglio correre ai ripari. Nel caso del Bruxismo consapevole possono essere utili:

      1. i “biofeedback” ovvero dei segnali (tipo post-it) che ricordino al paziente di non serrare o digrignare I denti
      2. Gestione dell’ansia e dello stress, attraverso metodiche che promuovano il rilassamento muscolare
      3. Cambiamento dei movimenti mandibolari, nel caso sia determinato da movimenti erronei della mandibola

Nei casi più gravi inoltre può essere opportuna una terapia farmacologica a base di miorilassanti o di ansiolitici, più raramente vengono utilizzate iniezioni di botulino.
Inoltre sia in caso di Bruxismo conscio che inconscio possono essere utili dei bite ovvero delle placche occlusali che rivestono le superfici masticatorie dei denti evitando l’usura di questi ultimi.

Per poter valutare la necessità di intervento, dunque, è sempre meglio riferirsi al proprio odontoiatra di fiducia.

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