Cosa sono? Perché fanno male? Bisogna toglierli? Come prevenire il dolore?
Il dente del Giudizio o anche terzo molare ha questo nome così curioso proprio perché la sua eruzione si verifica molto più tardi rispetto a tutti gli altri denti permanenti. Infatti l’epoca di completamento della dentatura permanente si aggira intorno agli 11-12 anni per le donne e ai 12-13 anni negli uomini, mentre il terzo molare erompe in arcata tra i 17 ed i 20 anni anche se in alcuni casi è ancora più tardiva. Questo dente viene dunque considerato il dente dell’età matura e quindi “del giudizio”!
Perché causano dolore?
Il motivo fondamentale per cui frequentemente I denti del giudizio fanno male è perché non riescono a trovare sufficiente spazio in arcata per posizionarsi correttamente. Essi rimangono infatti molto spesso INCLUSI nelle ossa mascellari o peggio ancora PARZIALMENTE INCLUSI. In entrambi I casi essi possono andare incontro a fenomeni di “pericoronarite” ovvero l’infiammazione del sacco che riveste la corona dentaria prima della loro eruzione nel cavo orale. Questa infiammazione nel caso dei denti totalmente inclusi si può verificare a causa del fatto che nel circolo sanguigno possono essere presenti dei batteri.che possono determinare una infezione del sacco, oppure perché strutture contigue, come ad esempio le radici del secondo molare, possono infettarsi e propagare l’infezione al dente incluso. Queste evenienze, tuttavia, sono più rare rispetto a quando il molare del giudizio si trova in Inclusione Parziale. In queste condizioni, infatti, il sacco pericoronarico, che avvolge la corona del dente del giudizio, ha comunicazione con in cavo orale e dunque è aperta la porta a tutti i batteri presenti all’interno del cavo orale ed è frequente che si instauri un quadro di infiammazione acuta con dolore, gonfiore e rossore.
Come mai frequentemente non trovano spazio in arcata?
È opinione diffusa che il terzo molare del giudizio sia quasi un residuo vestigiale dei nostri antenati e che con il tempo sempre più frequentemente nasceranno individui in cui questi denti saranno completamente assenti, come segno di evoluzione della specie. Questo perché l’uomo primitivo che consumava più cibi meno raffinati aveva la necessità di una maggiore efficienza masticatoria, da qui il bisogno di avere 3 coppie di molari per lato. Tuttavia le dimensioni della mandibola e del viso erano molto più abbondanti anche rispetto alle dimensioni del cranio, che era più piccolo. Con l’evoluzione della specie, lo sviluppo del cervello e del cranio è stato inversamente proporzionale a quello del viso che ha assunto proporzioni più ridotte insieme all’osso mandibolare. In queste condizioni, mentre le dimensioni dei denti rimanevano inalterate, si andava riducendo lo spazio per il corretto posizionamento di tutti gli elementi dentari a scapito soprattutto di quelli che erompevano più tardi e quindi per antonomasia del dente del giudizio.
È necessario toglierli?
Liddove i denti del giudizio non causino problemi
-di natura meccanica, impattando contro un altro elemento dentario e causandone la malposizione o il riassorbimento,
-di natura infiammatoria, andando incontro a pericoronarite o pulpite secondaria ad una carie o generando una tasca parodontale vicino al molare…
Non è necessario toglierli!
La teoria secondo cui l’eruzione dei molari del giudizio, che trovano poco spazio in arcata, potrebbe compromettere l’allineamento dell’intera arcata inferiore o superiore, a causa della spinta in avanti da tergo, è piuttosto controversa. Alcuni credono che la presenza dei molari del giudizio possa determinare l’ affollamento degli altri denti, altri che un solo dente non abbia la forza sufficiente a determinare questo spostamento. Inoltre è documentato che in alcuni pazienti, privi della spinta
eruttiva dei terzi molari a causa di estrazioni precedenti o di assenza congenita di questi denti, il disallineamento dei denti anteriori si verifica ugualmente, probabilmente perché le forze masticatorie hanno delle componenti mesializzanti, ovvero che spingono i denti a spostarsi in avanti. Pertanto l’estrazione preventiva dei terzi molari a scopo ortodontico, ovvero per preservare l’allineamento degli altri elementi dentari va valutata attentamente.
Per la loro posizione i denti del giudizio possono prendere contatto con strutture anatomiche delicate, come il nervo alveolare inferiore, nel caso dell’arcata mandibolare, e il tuber mascellare riccamente vascolarizzato, nell’arcata superiore. Per questo motivo la chirurgia estrattiva di questi molari deve essere considerata come un intervento delicato, in cui i pro ed i contro vanno attentamente valutati.
In ogni caso, una corretta igiene orale, che si avvalga del corretto uso di spazzolino e collutorio, può aiutare a prevenire l’accumulo di placca e batteri che può determinare insorgenza di processi infiammatori a carico anche dei molari del giudizio.
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