Come si curano le Carie?
La carie è una delle più diffuse malattie dentarie. Questa provoca il rammollimento dei tessuti duri del dente causata dall’azione di batteri cariogeni. Il principale responsabile della carie è lo streptococco Mutans, insieme ad altri batteri acidogeni. Questi fermentano gli zuccheri semplici presenti nella dieta dell’ospite, producendo acidi che demineralizzano i tessuti duri dentari.
Prevenzione primaria
Agire sui fattori di rischio più importanti della carie aiuta a ridurre notevolmente l’insorgenza di questa patologia. I fattori di rischio più importanti sono:
- Dieta ricca in zuccheri semplici
- Placca batterica
- Ospite predisposto
Limitare notevolmente il consumo degli zuccheri semplici, contribuisce ad evitare lo sviluppo di un ambiente acido. Favorire, al contrario, il consumo di alimenti ricchi di caseino-fosfopeptidi e di fluoro aiuta la remineralizzazione dei denti.
Utilizzare una corretta tecnica di spazzolamento, che permetta l’allontanamento dei batteri e la rimozione della placca, consente di mantenere più a lungo la salute di denti e parodonto. In questo paragrafo va menzionata anche la necessità di fare igieni dentali professionali di routine. Questa corretta abitudine consente non soltanto di ridurre la placca batterica presenti all’interno del cavo orale, ma anche di intercettare il prima possibile eventuali insorgenze di carie.
Individuare la propria tendenza a sviluppare carie, aiuta inoltre ad attuare un programma specifico per ogni paziente. In alcuni casi, infatti, può essere utile programmare delle igiene dentali professionali più ravvicinate, sedute di fluoro profilassi o di sigillature dentarie.
Prevenzione secondaria
Ci sono poi procedure che possono essere adottate per intercettare l’insorgenza di lesioni più gravi in epoca molto precoce. Tra queste sicuramente ci sono la fluoroprofilassi e la sigillatura dentaria.
La fluoroprofilassi consiste nell’applicazione topica di vernici o gel ad alto contenuto di fluoro. Questa tecnica permette di favorire la Remineralizzazione dei denti in quanto il fluoro è in grado di sostituirsi all’interno dei cristalli di idrossiapatite, che formano i minerali dei denti, formando la florapatite, più resistente agli acidi. Queste sedute possono essere ripetute periodicamente e non hanno praticamente alcun effetto collaterale. Sono particolarmente indicate nei pazienti più predisposti alle carie o che hanno già delle demineralizzazioni.
La sigillatura dei denti permanenti consiste nell’applicare una resina sigillante a livello dei solchi e delle fossette dei molari, premolari e talvolta anche nei forami ciechi di incisivi e canini. Questa pratica ha lo scopo di evitare l’accumulo di placca nei punti in cui più facilmente si localizzano i processi cariosi. La sigillatura aiuta a ridurre notevolmente l’incidenza delle carie nei soggetti più giovani.
Prevenzione terziaria e cura della carie formata
Con il termine prevenzione terziaria si indica la limitazione del danno dovuto alla carie. Per curare la carie, bisogna prima di tutto eliminare il tessuto cariato per poi procedere alla ricostruzione del dente. A questo scopo possono essere utilizzati:
- Strumenti rotanti meccanici, come la turbina o il micromotore.
- Strumenti manuali, come l’escavatore.
- Strumenti ottici come il laser.
La rimozione della carie può essere un processo più o meno doloroso a seconda della profondità della lesione. Infatti, se questa è molto superficiale, di solito la sintomatologia è assente o lieve, in taluni casi si avverte solo leggera ipersensibilità. Per tale motivo in queste situazioni, può non essere necessario effettuare l’anestesia preoperatoria locale. dopo aver rimosso inizialmente il tessuto attraverso gli strumenti rotanti, si passa ad una fase di sondaggio con strumenti manuali, allo scopo di verificare l’estensione della carie. Una volta rimosso tutto il tessuto rammollito dalla carie, si può procedere alla ricostruzione della cavità.
Nel caso della presenza di una carie profonda, invece, molto spesso è consigliabile effettuare l’anestesia, in quanto lavorare in una zona molto vicino all’organo pulpare, potrebbe provocare ipersensibilità o dolore durante la procedura. In queste situazioni, dunque, l’anestesia consente una procedura completamente indolore. Anche in questo caso, dopo aver rimosso il tessuto Duro attraverso gli strumenti rotanti o il laser si può passare ad un sondaggio manuale, che consenta di verificare di avere eliminato tutto il tessuto rammollito ed anche di non aver invaso la camera pulpare. In questi casi infatti, se la Carie è arrivata alla polpa sarà necessario effettuare una devitalizzazione per evitare dolore post operatorio. Talvolta nei denti permanenti che non hanno ancora completato lo sviluppo degli apici radicolari, è possibile effettuare una terapia della polpa Vitale. Al termine del processo di rimozione della carie sarà possibile poi ricostruire l’elemento dentario.
Ricostruzione del dente dopo la rimozione della carie
In passato dopo la rimozione della carie, venivano utilizzati materiali diversi da quelli in uso attualmente, come ad esempio la amalgama d’argento, le cosiddette “piombature“. Quali materiali sebbene molto resistenti e considerati per anni non tossici per i pazienti sono stati poi eliminati dal mercato in quanto considerati pericolosi per gli operatori e Durante lo smaltimento degli stessi. Per questo motivo nel tempo sono stati sostituiti dai materiali compositi. Questi materiali sono a base resinosa, con un riempitivo in grado di conferire resistenza e rigidità.
Con questi materiali è stato possibile non soltanto ottenere un’estetica molto migliore rispetto a quella delle otturazioni metalliche, ma anche con caratteristiche molto vicine a quelle del tessuto naturale del dente.
Oggi curare un elemento dentario dalla carie non soltanto è una procedura poco invasiva e dolorosa, ma in certi casi consente di restituire al Dente una buona estetica rispetto al passato.
Tuttavia, le misure di prevenzione della carie sono sempre quelle più raccomandabili per ridurre i costi e migliorare la salute orale.
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